COMPETITION PESARO NUOVO CINEMA 2018 The Lino Miccichè Award for Best Film (...)
Godard e Ōshima i numi tutelari per l’avvio della 50. edizione
Julie Talen presenta Pretend
L’omaggio alla Scuola del Libro di Urbino e il focus su Virgilio Villoresi
Pesaro, 23 giugno. Si è inaugurata oggi la 50. edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro con l’avvio di tutte le sezioni principali del festival, con particolare riguardo per Panorama U.S.A., la grande retrospettiva sul cinema sperimentale-narrativo americano del post 11 settembre. James Wentzy in Fight Back, Fight Aids: 15 Years Of Act Up rielabora in maniera militante materiali d’archivio per mostrare i danni provocati dall’AIDS sulla popolazione americana durante il periodo reaganiano. Julie Talen, tra i pionieri del nuovo linguaggio visivo delle immagini multicanale, era presente a Pesaro per presentare il suo debutto nel lungometraggio Pretend, con il quale realizza un ritratto della crisi di una tipica famiglia americana negli anni cinquanta, attraverso uno stile visivo unico, facendo progredire la narrazione per mezzo di moltiplicazioni ottiche delle immagini, prefigurando tipologie visive contemporanee. Mark Street in A Year fa il punto della sua vita in un film-diario che mescola immagini personali con altre in 35mm, mentre Candy Kugel con The Last Time realizza un corto d’animazione che è una poetica e dolorosa riflessione sulla perdita del proprio partner creativo, scomparso improvvisamente. L’esordio nel lungometraggio di Marie Losier è il documentario The Ballad of Genesis and Lady Jay, una love story che riscrive l’identità di genere, registrando la fusione fisica e mentale di due esseri in uno solo con la storia di Genesis, pioniere della musica industrial, che attraverso una serie di interventi chirurgici cerca di assomigliare alla sua compagna di vita e di lavoro: una sovversiva performance che supera la biologia. Girato negli Stati Uniti nel corso di tre anni, con Profit Motive and the Whispering Wind l’acclamato cineasta sperimentale John Gianvito rivive la ricca ma dimenticata storia delle proteste sociali americane con una meditazione visiva che ripercorre cimiteri, luoghi storici e la memoria del paesaggio.
Ha preso il via anche il 28° Evento Speciale che festeggia le cinquanta edizioni della Mostra con la proiezione di 15 film presentati tra gli anni ’60 e ’70. A inaugurare la sezione è stato il film di Nagisa Ōshima del 1960 Notte e nebbia del Giappone (titolo che omaggia Resnais) con la feroce critica alla vecchia sinistra giapponese e a supporto dello Zengakuren ( il movimento studentesco new left): due generazioni incarnate dagli sposi protagonisti del film. Il film, realizzato con meno di 50 piani sequenza e presentato per la prima volta in Europa proprio a Pesaro nel 1972, mandò su tutte le furie la compagnia produttrice che lo tolse dalle sale dopo soli quattro giorni. L’altro film in programma è stata l’incursione americana del maestro Jean-Luc Godard, Made in USA (Una storia americana) che racconta una Atlantic City immaginaria e colorata con protagonista la musa Anna Karina nelle vesti di un’investigatrice alla ricerca del suo ex innamorato che forse si è macchiato di un omicidio, tra strani incontri e citazioni al noir americano.
Il mouse e la matita, programma dedicato all’animazione italiana del nuovo millennio è iniziata con un omaggio alla Scuola del Libro di Urbino che tanto ha contribuito alla formazione di molti dei più importanti animatori contemporanei, tra gli altri, Magda Guidi (anche autrice del manifesto di questa edizione della Mostra), Roberto Catani, Mara Cerri, Julia Gromskaya, Simone Massi, Beatrice Pucci e Gianluigi Toccafondo. Il programma dedicato alla Scuola, rappresentata a Pesaro da Bianca Maria Marrè, ha voluto anche festeggiare i sessant’anni dalla nascita della sua sezione di Disegno Animato, con la proiezione delle opere più belle realizzate dai suoi ormai celebri studenti. Sono cominciati anche i focus, dedicati ai grandi autori dell’animazione italiana contemporanea, con il programma su Virgilio Villoresi, autore di cortometraggi pluripremiati come J e Fine, videoclip musicali (per Vinicio Capossela, Jonh Wright,…) e pubblicità (per Sammontana e Vogue), nei quali impiega la sua particolarissima tecnica da bricoleur creando suggestivi teatrini artigianali ripresi in stop motion, dai quali scaturisce una poesia minimalista.
Prima proiezione anche per la sezione Sguardi femminili, dedicata alle registe contemporanee della new wave russa. La prima protagonista è stata Elena Pogrebizhskaja che ha presentato personalmente il suo ultimo lavoro, il medio metraggio Mamma, io ti ucciderò, un documentario sui bambini russi che vivono nelle case-famiglia, nel quale focalizza la sua attenzione su tre ragazzini realizzando un duro ritratto sociale. La prima giornata di festival si è conclusa con il primo appuntamento di Round Midnight, il dopo festival dedicato al cinema più sperimentale e fuori dalle logiche della sala cinematografica, con un programma dedicato all’animazione, per dare un contrappunto a Il mouse e la matita con una serie di videoclip musicali animati. Cominciando con Fight da faida, il pezzo di Frankie Hi – Nrg, diretto nel 1994 da Vincenzo Gioanola, si è poi passati a lavori, tra gli altri, di Stefano Argentero, Virgilio Villoresi, Cosimo Alemà, Michele Bernardi, Ago Panini, Giovanni Scarfini, Cristina Diana Seresini che accompagnano le musiche di Zucchero, Tiromancino, Vinicio Capossela, Zero assoluto, Le luci della centrale elettrica e molti altri.
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