PORCILE

Due storie parallele, una ambientata nel passato e l’altra nel presente. Nella prima, un giovane forma un gruppo di cannibali alle falde di un vulcano. Nella seconda (adattamento dell’omonimo testo teatrale) il figlio di un ricco industriale tedesco nasconde un segreto. Presentato alla Mostra di Venezia, ma Pasolini non partecipò alla proiezione.

“Contro l’idealismo e il positivismo, ma anche contro l’illuminismo, anche contro Marx e Freud, pare emergere da Porcile un deciso rifiuto dell’idea di una superiorità dell’ordine umano rispetto all’ordine naturale [...]. La storia umana, in Porcile, è letteralmente un buco, un vuoto strutturale, volutamente esibito, come uno spaventoso crepaccio, fra il mondo terribile dell’inizio e il mondo terribile della fine”.
Giovanni Buttafava, Lo scandalo Pasolini, 1976

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