SALÒ O LE 120 GIORNATE DI SODOMA

Durante gli ultimi giorni del regime fascista, quattro uomini di potere (il Duca, il Monsignore, l’Eccellenza e il Presidente) fanno rapire un gruppo di ragazzi e ragazze: li rinchiudono in una villa e per 120 giorni disporranno di loro a proprio piacimento, sottoponendoli a violenze e torture. Proiettato per la prima volta dopo la morte di Pasolini e subito attaccato dalla censura.

“Ciò che colpisce, ciò che fa effetto in Salò, è la lettera. Pasolini infatti ha filmato le sue scene alla ‘lettera’. [...] Far mangiare gli escrementi? Far uscire un occhio dall’orbita? Mettere gli aghi nel cibo? Si vede tutto [...] come si dice, nulla vi sarà risparmiato. A questo punto di rigore, non è più il mondo tratteggiato da Pasolini a essere messo a nudo, ma il nostro sguardo”.
Roland Barthes, Le Monde, 16 giugno 1976

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