Addio a Vittorio Taviani, "utopista" e "esagerato"

È morto oggi a Roma a 88 anni Vittorio Taviani. Con il fratello Paolo ha costruito una delle filmografie più visionarie di tutto il cinema italiano riuscendo a storicizzare il presente anche quando apparentemente guardava al passato. Con i loro primi quattro film - Un uomo da bruciare (1962), I fuorilegge del matrimonio (1963), Sovversivi (1967), Sotto il segno dello Scorpione (1969) - hanno anche rappresentato un esempio di "nuovo cinema" italiano nel momento in cui si diffondevano le nouvelle vagues internazionali e sono stati testimoni delle prime gloriose edizioni della Mostra a Pesaro, prendendo parte anche a quella tumultuosa del 1968. La Mostra Internazionale del Nuovo, che nel 2004 ha omaggiato i due cineasti con un Evento speciale curato da Vito Zagarrio (in allegato le prime pagine del volume edito da Marsilio "Utopisti, esagerati" con i saggi del curatore, di Lino Miccichè e di Bruno Torri), esprime le sue più sentite condoglianze alla moglie Carla, ai figli Francesca, Giovanna e Giuliano, e al fratello Paolo.


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