FIGLIA MIA

«È passato un po’ di tempo dallo splendore del melo- dramma italiano di ambientazione isolana, da quando Anna Magnani si riparava gli occhi dal bagliore di un mare oscuramente sfavillante, o Ingrid Bergman avanzava incerta fra i sassi di Stromboli. Ma anche allora sarebbe stato difficile imbattersi in un film in cui la contesa per la custodia dei figli non riguardasse un uomo, bensì una ragazzina dai capelli rossi e due donne che chiama “Mamma”. Questo è il secondo film bruciato dal sole, emotivo ed elementale di Laura Bispuri dopo la delicata analisi culturale e di genere condotta in Vergine giurata».

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