REALITY’S INVISIBLE

Fulton riconfigura in modo radicalmente non lineare i dibattiti fra gli studenti e gli artisti che insegnavano al Carpenter Center di Harvard, strutturando il film come un flusso insostenibilmente rapido di suoni e immagini. Utilizza così, al fine di trasmettere le molteplici attività e idee che venivano generate a Harvard angolazioni oblique, movimenti di macchina saccadici, riprese a passo uno, sovrapposizioni dinamiche, elaborate tecniche di rifotografia, animazione disegnata direttamente sui fotogrammi e molti altri mezzi ancora.

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